Salve a tutti dalla vostra Silvia!!! Eccoci di nuovo nell'angolo della letteratura in compagnia della vostra reporter preferita!!! ^_^ Oggi voglio parlarvi di libro scarsamente pubblicizzato ma diventato famoso grazie al passaparola dei lettori...sto parlando de "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon. Sicuramente ne avrete sentito parlare, ma che ne dite di approfondirne la vostra conoscenza con me? E allora via!!!
La storia comincia quando Daniel Sempere, il protagonista e la principale voce narrativa del romanzo, si sveglia all'alba del suo undicesimo compleanno angosciato perché non riesce a ricordare il volto della madre morta anni addietro. Per distrarlo il padre, un libraio antiquario, lo porta in uno splendido luogo di borgesiana memoria, il Cimitero dei libri dimenticati, una labirintica e "gigantesca biblioteca dalle geometrie impossibili" nella quale i bibliofili della città raccolgono le opere altrimenti destinate a perdersi nell'oblio. Lì, secondo tradizione, il padre invita Daniel ad adottare uno dei libri e a promettere di averne cura per tutta la vita.
La scelta di Daniel ricade su un volume intitolato proprio "L'ombra del vento" di un autore sconosciuto, Julián Carax. Il romanzo entusiasma Daniel e lo spinge a cercare altri libri dello scrittore. Scopre così che quella in suo possesso potrebbe essere l'unica copia sopravvissuta di tutte le opere di Carax perché da anni un uomo sfigurato dal fuoco che si presenta col nome di Laín Coubert, il personaggio del demonio nel romanzo di Julián, brucia sistematicamente i libri dello scrittore. Intrigato dal mistero che aleggia intorno all'autore, Daniel inizia un'indagine destinata a protrarsi dieci anni durante i quali ricompone i frammenti di un'esistenza segnata da un'infanzia infelice, intricate vicende familiari, amori fatali, violenza e omicidi. Come ogni Sherloch Holmes che si rispetti, Daniel ha un suo Watson: Fermín Romero de Torres, un vagabondo coltissimo che afferma di essere stato un agente repubblicano e che il ragazzo riscatta da una vita di strada e di alcol assoldandolo come cercalibri per la bottega del padre.
Ma lasciamo perdere la trama,altrimenti va a finire che ve la racconto tutta, e passiamo ad un'analisi più critica dell'opora. "L'ombra del vento", prima ancora che un romanzo poliziesco, sentimentale, storico o gotico, è una celebrazione della letteratura, una rappresentazione dei legami fra arte e vita; il libro di Carax, infatti, segna il destino del protagonista e gli permette di ritrovare se stesso e quindi il volto perduto della madre. Il romanzo è soprattutto una celebrazione della lettura e della sua capacità di infondere vita alle cose e agli uomini: Daniel, con il suo amore autentico per il libro di Julián, dona nuova vita all'opera e al suo autore che, come si legge nel testo, "viveva nei suoi libri", aveva riposto la propria anima nelle sue storie. Carax-Coubert cessa di distruggere i propri romanzi e di autodistruggersi quando si rende conto che l'ultimo esemplare esistente appartiene un ragazzino che nutre per lui e per la sua opera un interesse puro, estraneo a qualsiasi proposito commerciale. Il successo del romanzo decretato essenzialmente dal passaparola dei lettori sembra rendere omaggio a uno dei motivi del testo.
Che ve ne pare?Anche vi ho presentato un libro interessante eh? Mi raccomando leggetelo e fatemi sapere che cosa ne pensate!!!
P.S. A breve uscirà in libreria l'ultimo lavoro di quest'autore...che cosa aspettate?Andate a comprarlo!!!Dal canto mio,farò lo stesso e vi farò sapere cosa ne penso.
Un saluto dal mio angolo della letteratura.Ci vediamo presto(anzi,prestissimo^_^)
Silvia